Coronavirus, Jonathan Vaughters condivide i timori di Patrick Lefevere sui rischi per le squadre e il ciclismo in generale

Jonathan Vaughters condivide la preoccupazione di Patrick Lefevere. Il team manager della EF Pro Cycling rilancia i timori del collega belga, che si era espresso riguardo i possibili danni che un rinvio o annullamento del Tour de France potessero provocare a livello di sponsor. Un pensiero largamente condiviso, che il dirigente statunitense rilancia a sua volta, temendo inoltre conseguenze importanti per i vari sponsor, che potrebbero portare ad un necessario ripensamento del modello attuale, basato ormai quasi esclusivamente sulle sponsorizzazioni di aziende private, tranne qualche eccezione.

“Dipendiamo dai soldi degli sponsor e anche se il ciclismo porta un grande ritorno rispetto alla spesa, se una azienda non è più in grado di portare avanti il proprio business e non riesce a superare la crisi, non importa quanto valore aggiunto puoi dargli”, sottolinea amaramente a cyclingnews in riferimento al fatto che molte aziende potrebbero soffrire a loro volta di una crisi che sta solo iniziando. Una situazione che potrebbe colpire grandi e piccoli, dal WorldTour alle continental.

“Dipende da come l’economia globale si troverà nel momento in cui si ripartirà, ma non ci sarà neanche una squadra che non ne sarà colpita – aggiunge – I prezzi della benzina sono ai livelli più bassi, quindi questo colpirà le squadre che hanno sponsor in questo campo, e così via anche per le altre squadre. Probabilmente non saranno in molti a rifare la cucina o ristrutturare la propria casa. Dipende dall’impatto economico che ci sarà. Ho letto alcuni commenti che dicono che le cose andranno bene per le squadre perché hanno dei contratti, ma è semplicistico. Quando una compagnia è in difficoltà economiche e cerca delle protezioni legali, un contratto non vale più così tanto…

A questo punto l’obiettivo di ogni squadra sarà chiaramente farsi vedere il più possibile, con la Grande Boucle che rappresenta ovviamente la vetrina più importante. Un evento che va oltre lo sport e un volano formidabile anche per tutto il movimento. L’obiettivo della formazione statunitense ora comunque è cercare di diversificare il più possibile l’esposizione che può dare al proprio sponsor.

Ora più che mai dobbiamo trovare il modo di aiutare i nostri sponsor ad uscirne – spiega – Dobbiamo essere produttivo. Ora dobbiamo cercare di capire come possiamo creare valore aggiunto per i nostri sport, nel breve e nel medio termine. Se il Tour si corre o meno non è qualcosa che possiamo controllare. Stiamo cercando di creare qualche contenuto interessante che possa dare valore ai nostri sponsor e agli appassionati, in modo da tenerli coinvolti e motivati. Non bisogna guardare più in là di una settimana”.

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